La 25a ora
25th Hour
Spike Lee, 2003
Edward Norton, Rosario Dawson, Brian Cox, Philip Seymour Hoffman, Anna Paquin, Barry Pepper.
Sette anni di carcere attendono Monty (Norton). Ha smerciato droga e l’hanno preso. Prima dell’inferno, dedica l’ultimo giorno ad una “ricognizione” del proprio dolore. Rimasto a 11 anni senza madre e col padre ubriacone, ha perso le “normali” certezze e cerca, disperato, di aggrapparsi agli amici più vicini. Uno di essi gioca in borsa, l’altro interpreta in modo sofferto il ruolo di insegnante; Naturelle (Dawson) è la ragazza che lo ama e che forse lo ha denunciato. E, non ultimo, c’è il cane, raccolto morente in strada. Spike Lee mira al cuore della storia, evitando facili evoluzioni sul versante “giallo” e/o “noir”, ed esaltando le qualità discrete dei personaggi, ciascuno dei quali offre una chiave d’interpretazione della realtà americana. Evitata anche una eccessiva coloritura del linguaggio, che avrebbe dato al film un sapore “popolare” non consono alla sostanza esistenziale del racconto. Bravo Edward Norton a sostenere questo piano dell’interpretazione. «Vorrei essere come quella ragazza di X Man, quella che passa attraverso i muri», dice Monty, al culmine dell’insofferenza. Sognerà di andarsene via col padre, nel deserto, dove le giornate sono vestite di beata normalità.
Franco Pecori
18 Aprile 2003