Mamma o papà?
Mamma o papà?
Regia Riccardo Milano, 2017
Sceneggiatura Giulia Calenda, Paola Cortellesi, Riccardo Milani
Fotografia Saverio Guarna
Attori Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Anna Bonaiuto, Carlo Buccirosso, Roberto De Francesco, Stefania Rocca, Claudio Gioè, Luca Angeletti, Matilde Gioli, Luca Marino, Marianna Cogo, Alvise Marascalchi.
Cinema sicuro, commedia di costume, ficcante e sostanzialmente garbata. Riccardo Milani, da Monicelli a Moretti passando per Vancini e Luchetti, ha avuto frequentazioni attestative di una maturità consolidabile, fiorita nei campi della socioestetica: La guerra degli Andò 1999, Cefalonia 2005, Piano, solo 2006, Scusate se esisto! 2014. La presenza di Paola Cortellesi, in una certa continuità col precedente del 2014 – lì architetto, qui ingegnere – rafforza l’idea di una donna ancora giovane e quasi matura, impegnata a difendere una personalità consapevole del contesto e non arrendevole verso le difficoltà di vivere in un quadro di società “avanzata”. Abituata a impersonare con le imitazioni le figure rappresentative del vivere attuale, cioè anche televisivo, l’attrice è qui nei panni di Valeria. Sul punto di spiccare il volo in carriera, da bravo ingegnere qual’è, la signora è anche decisa a portare a compimento la pratica di divorzio da Nicola (Antonio Albanese), ginecologo impegnato nell’Ospedale Alto Vicentino. E Nicola non è certo da meno nella convinzione che il loro matrimonio, ormai al quindicesimo anno, sia giunto al capolinea. Due persone intelligenti, sensibili, educate, sapranno gestire al meglio la situazione, salvando la tranquillità dei tre figli, Ma sotto il velo perbenista della società del Nordest cova l’egoismo di due genitori che pensano al proprio agio e alla propria indipendenza e vedono il problema dell’affidamento, da risolvere di buon accordo nella separazione, come l’ostacolo principale alla prossima rispettiva felicità anche professionale (l’ingegnere in Svezia, il medico nel Mali). Sicché, mentre il giudice Pirillo (Anna Bonaiuto) attende una loro decisione, Valeria e Nicola mettono in atto una paradossale pratica “inversa”, ciascuno dei due sperando che l’affidamento tocchi all’altro. La situazione si fa tesissima e addirittura violenta quando il giudice stabilisce che siano i piccoli a scegliere: mamma o papà? Fatta salva una certa meccanicità delle trovate, sia pure in uno spirito inventivo consono alla scena contemporanea, il film si dilunga piacevolmente in gag di respiro catodico, avviandosi verso un finale non turbativo, quale si augurerà ogni spettatore sensatamente civile. Albanese ci mette il suo talento di attore dai ritmi perfetti, cercando risvolti d’umanità nelle battute anche prevedibili. Non riveliamo, ma l’ultima inquadratura importante è affidata alla Cortellesi, capace di fissare lo sguardo verso un destino accettabile e da accettare. Se non è amore, sarà un calesse. [Remake di Papa ou maman, di Martin Bourboulon, 2015, con Marina Foïs e Laurent Lafitte]
Franco Pecori
14 Febbraio 2017