Cha cha cha
Cha cha cha
Regia Marco Risi, 2013
Sceneggiatura Marco Risi, Andrea Purgatori, Jim Carrington
Fotografia Marco Onorato
Attori Luca Argentero, Eva Herzigova, Claudio Amendola, Pippo Delbono, Pietro Ragusa, Bebo Storti, Marco Leonardi, Jan Tarnovskiy, Shel Shapiro, Nino Frassica.
La forma del film-indagine/documento, con la quale Marco Risi ha caratterizzato il suo cinema di denuncia, da Soldati 365 all’alba (1987) a Meri per sempre (1988), Ragazzi fuori (1990), Il muro di gomma (1991), Il branco (1994), fino a Fortapàsc (2008), ha preso sostanza da uno sguardo attento alle problematiche contemporanee, di una società – quella italiana – còlta in fase involutiva, imprigionata in disagi e misteri, troppo spesso in pericolo di crisi democratica. Anche stavolta il quadro non è certo ottimistico, si parte dal drammatico destino di un sedicenne, vittima di uno strano incidente stradale, e ci si inoltra nel mondo grigio e fangoso di una Roma opaca, immersa in oscure tensioni di malaffare. Un ingegnere, un avvocato, un progetto commerciale in periferia… Rispetto ai film precedenti, Risi vira decisamente verso il cinema di genere, scegliendo il thriller e tuttavia non rinunciando a percorrere la via difficile della critica sociale e, implicitamente, politica. Il gioco è condotto dall’investigatore privato Corso (Luca Argentero), ex poliziotto di Stato estromesso per questioni “interne” ed ex amante della bella ex attrice Michelle (Eva Herzigova). La donna si rivolge a lui perché tenga d’occhio il proprio figlio, sedicenne appunto, di cui fa fatica a controllare la crescita. L’uomo comincia a seguire il giovane, ma l'”incidente” che si abbatte sul ragazzo crea una prospettiva diversa, l’indagine si fa più scura, sfiora il noir. E la Polizia che dice? Nessuna parola buona da parte dell’ispettore Torre (Claudio Amendola), più Corso mette insieme indizi che portano verso intrighi oltre il “semplice” tema della droga e più Torre tende a frenare l’indagine. Insomma, come dice lo stesso Risi presentando il film, «un thriller dalle atmosfere noir. Con l’eroe, la bionda e i cattivi». In effetti, ci sono le intercettazioni, le foto compromettenti, le discoteche, le feste, gli inseguimenti, le colluttazioni. Ma tutte queste sono le parole del thriller/noir, sono gli ingredienti. Possiamo dire che poi il film, le immagini, i tempi, lo scorrere dell’azione sono purtroppo altra cosa.
Franco Pecori
20 Giugno 2013