L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva
Ice Age: Continental Drift
Steve Martino e Mike Thurmeier, 2012
Fotografia Renato Falcão
Animazione
Il gioco è bello quando dura poco? Forse perfino il mammut Manny o anche la nonnetta (new entry) del bradipo Sid la penserebbero ormai non tanto diversamente, ben saldi quali restano su posizioni conservative, molto meno animalesche di quel che possa apparire appunto nel “gioco” realizzato dieci anni fa da Blue Sky Studios e Fox, dal racconto di Michael J. Wilson. Al quarto episodio – dopo Il disgelo 2006 e L’alba dei dinosauri 2009), ancora una volta lo scoiattolo/ratto Scrat si cimenta col suo istinto primordiale e tenta in tutti i modi di recuperare la mitica ghianda. Il risultato dei suoi movimenti è nientemeno che la formazione di progressive crepe nella crosta terrestre e quindi la deriva dei continenti. Simpatia a parte – certo il personaggetto è sempre travolgente nella sua azione testardamente inconsapevole e non potremo credere ai nostri occhi quando a un certo punto approderà a Scratlantide, dove le ghiande abbondano e dove potrà aspirare a essere più di un roditore -, il danno è davvero grosso. Manny (voce di Filippo Timi), Sid (Claudio Bisio) e Diego (Pino Insegno) si ritrovano su una zattera di ghiaccio in mezzo all’oceano, la composita ed eterogenea famiglia si è smembrata a causa degli eventi catastrofici e si spera (ma è sicuro) che possa ritrovarsi alla fine per uscire finalmente dalla notte dei tempi. Intanto, il racconto prosegue nell’ottica del solito antropomorfismo molto caratterizzato, un invito continuo e insistito al mantenimento dei sani princìpi tradizionali, della famiglia e della società in genere. Pesca, la figlia di Manny ed Ellie, vuole andare alle cascate dove potrà incontrare Ethan, mammut giovane e sexy. Manny è contrarissimo e non vede per niente di buon occhio il “ragazzo”. Tanto più che in questo modo la sua Peschina finirebbe per trascurare Louis, riccio modesto ma tanto “bravo”. E Ellie ammonisce: «Non si abbandonano gli amici». Da parte sua, il bradipo Sid ha introdotto nella compagnia la nonnina, burbera ma sapiente e ottimista all’antica: «Ogni cattiva notizia non è che una buona notizia mascherata». E la vecchietta è di quelle difficili da lasciarsi alle spalle. Del resto, la natura, per quanto a tratti malvagia, sembra darle ragione, mostrando ai tre probabili naufraghi dopo la terribile tempesta uno sfolgorante arcobaleno all’orizzonte. I sopravvissuti si guardano sbigottiti e commentano: «Le cose potrebbero andare peggio». Quando poi, in omaggio al successo planetario dei Pirati dei Caraibi, appare tra i ghiacci il pirata Capitan Sbudella con le sembianze di un irriverente scimmione (voce di Francesco Pannofino), c’è da stare sicuri che la lotta contro il branco dei “buoni” non potrà finire bene per lui, e anzi il buon tigre Diego vedrà arrivare dai “nemici” addirittura la dolce tigre Shira, la quale sceglie di lasciare la cattiva compagnia per unirsi alla famiglia di Manny. In un trionfo gioioso, sottolineato dall’Inno alla Gioia di Ludwig Van Beethoven, spunta una roccia che somiglia tanto alla Statua della Libertà. E questo, capirete bene, significa che i nostri eroi sono tornati finalmente a casa. Per il resto, confermata in pieno la validità tecnica della realizzazione, compreso un efficace e pertinente 3D.
Franco Pecori
28 Settembre 2012