Se Dio vuole
Se Dio vuole
Regia Edoardo Falcone, 2015
Sceneggiatura Edoardo Falcone, Marco Martani
Fotografia Tommaso Borgstrom
Attori Marco Giallini, Alessandro Gassman, Ilaria Spada, Edoardo Pesce, Laura Morante, Enrico Oetiker, Carlo De Ruggieri, Giuseppina Cervizzi, Alex Cendron, Fabrizio Giannini, Silvia Munguia.
Premi Tokyo 2015, Audience Award.[31 ottobre 2015]
Il rispetto per la voglia di fare cinema di chi s’impegna nella prima regia ci suggerisce speciale attenzione verso la commedia di Edoardo Falcone, provato e confermato sceneggiatore di registi italiani, da Massimiliano Bruno (Nessuno mi può giudicare, Viva l’Italia, Confusi e felici) a Claudio Risi (Matrimonio a Parigi), a Carlo Vanzina (Mai Stati Uniti, Un matrimonio da favola). Il Gassman protagonista qui è un prete che va per le spicce, uno che ha provato il carcere più di una volta e che, uscito dal tunnel, si dedica al “fare” per gli altri. Potrebbe richiamare il Don Pietro di Aldo Fabrizi in Roma città aperta, ma non sono soltanto passati 70 anni, se n’è andato da un bel pezzo pure Roberto Rossellini. Certo anche per il prete di Falcone si può dire: «se tutti fossero come lui…», ma allora bisognerebbe aggiungere che il mito del realismo italiano, in mancanza di grandi autori, corre sul filo dell’ambiguità, giocando sui toni scherzosi mentre affronta temi dalla sostanza profonda e di non facile articolazione. Il risultato, ancora una volta, è lo spiraglio di fuga offerto dall’intramontabile Albertone: «sto a scherzà!». Bravo comunque Alessandro Gassman a non fermarsi alla rappresentazione figurale del personaggio e a tentare un approfondimento a tutto tondo, col risultato di fornire al coprotagonista Tommaso, cardiochirurgo ateo e pieno di sé (Marco Giallini), l’appoggio necessario per un credibile sviluppo del racconto. Attraverso una successione di equivoci, la famiglia “borghese” di Tommaso si rivela per quello che in effetti è, una struttura fragile e soggetta agli inganni della vita. La moglie Carla (Laura Morante), oppressa dalla personalità rigida di Tommaso, tenta invano di riattivare gli entusiasmi giovanili per l’impegno politico, la figlia Bianca (Ilaria Spada) non ha le difese culturali sufficienti per evitare le ingannevoli attrattive di una New Age alla amatriciana mentre invece mostra di apprezzare la praticaccia del marito Gianni (Edoardo Pesce), immobiliarista d’oggi, nonché le canzoni di Gigi D’Alessio invece di quelle di De André, Guccini e De Gregori impostele dal padre durante l’infanzia; e infine il figlio più giovane, Andrea (Enrico Oetiker), studente di medicina svogliato perché preso da quella che egli crede una folgorante rivelazione religiosa. Proprio la “svolta” ingannevole di Andrea provoca lo sviluppo del film. Non mancano momenti di apprezzabile vivacità, costruiti più sugli spunti della sceneggiatura che sulle invenzioni di regia. Se non fosse per la verve anche istrionesca di Gassman, i personaggi avrebbero dato vita a non più che un suggerimento di riscatto dalla mediocrità, una qualità da cui ci si sente sempre più circondati.
Franco Pecori
9 Aprile 2015