Specchio magico
Espelho magico
Manoel de Oliveira, 2005
Leonor Silveira, Ricardo Trepa, L. Miguel Cintra, Michel Piccoli, Marisa Paredes, Lima Duarte.
Un privilegio vedere un film del maestro portoghese Oliveira. Non è per la data di nascita, 1908, ma per la nobiltà assoluta dell’arte, per il suo cinema inconfondibile e non-universale. Tratto dal romanzo A Alma dos Ricos, di Augustina Bessa-Luis, il film (passato in concorso a Venezia nel 2005) non è raccontabile, a meno di ridurlo alla storia di Luciano, che uscito di prigione, lavora come autista di Alfreda, ricca signora dall’unico desiderio: avere un’apparizione della Vergine Maria. Le riflessioni sul valore della spiritualità, suggerite dalla complessa struttura dei personaggi, mettono in relazione non ovvia, non schematica, le cose, le parole e i comportamenti, secondo uno stile rispettoso della comprensibilità, eppure semplice solo in apparenza. L’osceno è sempre in agguato e Oliveira è attentissimo ad evitarne le insidie. Buñuel è dietro la parete, in ascolto. Più le cose non si vedono, più risultano evidenti. Più l’inquadratura è ferma sui dialoghi, più l’immaginario si arricchisce per la fuga. Con un regista così, gli attori sono tutti da premiare. E la fotografia è di Renato Berta (Straub, Carpi, Resnais, Gitai).
Franco Pecori
27 Luglio 2007