They
They
Regia Anahita Ghazvinizadeh, 2017
Sceneggiatura Anahita Ghazvinizadeh
Fotografia Carolina Costa
Attori Rhys Fehrenbacher, Koohyar Hosseini, Nicole Coffineau, Norma Moruzzi, Diana Torres, Mohammad Aghebati, Alma Sinai, Arian Naghshineh, Ava Naghshineh, Aerik Jahabgiri, Farid Kossari, Kaveh Ehsani, Robert Garofalo.
Non è solo il cambio di sesso, è il mondo che cambia. La famiglia nel mondo, la cultura generale, la sensibilità delle generazioni, l’educazione nella crescita, specialmente negli anni del passaggio all’adolescenza. L’iraniana Anahita Ghazvinizadeh (Tehran, 1989), regista indipendente al suo primo lungometraggio dopo un buon successo con i corti dedicati ai problemi dell’infanzia, non ci propone un film a tesi. Lavora di fino sulla situazione di J, quattordicenne al traguardo della scelta decisiva, se restare maschio o divenire femmina in tutto e per tutto. Scrittura e regia si integrano a fondo per non “esporre” il caso, ma viverlo di momento in momento, soprattutto dal punto di vista del protagonista (bravissimo Rhys Fehrenbacher), ma senza interruzione di livelli rispetto a tutta la famiglia, anche allargata, considerata sia nel presente sia nella memoria dello stesso J. Il ragazzo si fa chiamare They e già dall’età delle elementari vive il dubbio dell’identità sessuale. Con dolcezza e senza momenti di vistoso sfogo nervoso, ha dialogato con i genitori, i quali nel momento del film sono in viaggio, e con la sorella Lauren (Nicole Coffineau), già donna in fase di lancio professionale artistico (realizza installazioni, performances, sculture e si presta a finzioni “teatrali” in funzione terapeutica). Nel film entra subito anche Araz (Koohyar Hosseini), il nuovo fidanzato di Lauren, impegnato professionalmente come fotografo e nondimeno alle prese con una giusta tessitura dei rapporti tradizione/cultura verso la propria famiglia e nel giro degli amici. Con dolcezza consapevole, Araz entra nella problematica di They, mentre il ragazzo si appresta a vivere il momento culminante della terapia ormonale. Da non trascurare la “presenza”, pre-scritta sin dalla prima sequenza, di una zia, Annie, sorella della madre di J, sofferente di una forma di demenza precoce e “scomparsa” un bel giorno nel bosco, in preda alle proprie visioni poetiche. Importante è il valore, non prescrittivo e tuttavia omogeneo alla sottile tensione narrativa, del lavoro musicale di Vincente Gillioz. [In Proiezione Speciale a Cennes 2017]
Franco Pecori
15 Maggio 2018