La complessità del senso
28 11 2023

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Im Westen nichts Neues
Regia Edward Berger, 2022
Sceneggiatura Edward Berger, Lesley Paterson, Ian Stokell
Fotografia James Friend
Attori Daniel Brühl, Albrecht Schuch, Sebastian Hülk, Edin Hasanovic, Edin Hasanovic, Edin Hasanovic, Edin Hasanovic, Anton von Lucke, Devid Striesow.

Il massacro. La guerra negli occhi e nel cuore, ravvicinata, dolorosa. A differenza con 1917 di Sam Mendes, qui il dolore fisico e morale prevale sulla costruzione del rappresentato. Primavera del ’17, ancora ragazzi, ancora trincea, assalto, polvere da sparo, elmetti, fango, orizzonte oscuro. Non proprio ciò che i ragazzi tedeschi sognavano nella corsa all’arruolamento. Paul Bäumer (Daniel Brühl) sceglie con entusiasmo di servire la patria, corre a combattere insieme a tre compagni di scuola, Albert, Franz e Ludwig. L’impatto è terribile. Ludwig viene subito ucciso. Il fronte occidentale è al di là dell’immaginazione. La trincea limita le speranze. Le maschere antigas opprimono la fantasia. Carri armati e lanciafiamme in un intreccio fangoso di corpo-a-corpo raffigurano con realismo “non-documentario”, bensì contenutistico e passionale, la dolorosa e tragica assurdità dell’esistere. Scene forti. L’orizzonte è vuoto di Novità. Orrore e difesa, aggressione disperata e cancellazione di ideali si aggrovigliano in una lucida contemporaneità storica e seccamente ammonitrice. Il regista e sceneggiatore tedesco Edward Berger, non ignaro del cinema di Ang Lee né del linguaggio televisivo seriale, dopo un passaggio, con il suo Jack, alla Berlinale del 2014, affronta con appassionato trasporto il tema della guerra, calcando con aggiornata consapevolezza lo storico esempio di Lewis Milestone, Quiet on the Western Front (1930). Daniel Brühl, nel ruolo principale, aderisce senza retorica. Uscito nel pieno svolgimento della guerra in Ucraina, il film di Berger si propone come qualcosa di più di un semplice “remake” di All Quiet on the Western Front (All’Ovest niente di nuovo, Lewis Milestone 1930). La forte carica emozionale delle molte scene di scontri violenti va al di là della rappresentazione spettacolare, specie se vista e ripensata sulla nota che apre i titoli di coda: “Poco dopo l’inizio delle ostilità nell’ottobre 1914, il fronte occidentale fu bloccato in una guerra di trincea. Alla fine, nel novembre 1918, la linea del fronte si era mossa a malapena. Morirono più di tre milioni di soldati”.

Franco Pecori

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28 Ottobre 2022