I giovani amanti
Les jeunes amants
Regia Carine Tardieu, 2021
Sceneggiatura Sólveig Anspach, Agnès de Sacy, Carine Tardieu, Raphaële Moussafir
Fotografia Elin Kirschfink
Attori Fanny Ardant, Melvin Poupaud, Cécile de France, Florence Loiret Caille, Sharif Andoura, Sarah Henochsberg, Martin Laurent, Olenka Ilunga, Manda Touré.
Cinéma d’à côté. Una signora continua a starci accanto ormai da 40 anni. Forse da sempre. Un amore di tempo fa che s’incontra di nuovo, che si voleva di nuovo incontrare, che capita di rivivere come tante volte abbiamo la sensazione di vivere un tratto della vita già vissuta. Anche nel cinema. C’era una volta Fanny (Ardant). Sulla scia di una Nouvelle Vague mai estintasi (non estinguibile), la ragazza del ’49 (Saumur, Maine-et-Loire), femme d’à côté nel 1981, tramanda Truffaut in una forma anche nostalgica non condannabile. E anzi, di nuovo ricevibile sotto l’istanza di una necessità espressiva che appartiene alla storia. I giovani amanti di Carine Tardieu non è un rifacimento de La signora della porta accanto, ma a volte le cose si rianimano da sole e il fantasma che le sottende entra nella nostra storia addirittura con la vitalità immaginifica di un “a venire”. Protagonista è Ardant ultrasettantenne, le sono passati tutti i giorni che dovevano passarle ma il fantasma di Depardieu le sta vicino, non s’è mosso e l’immaginario che viene ancora producendo sovrascrive beneficamente il film più recente. Pensateci spettatori mentre stiamo riposando, come fa Trintignant ne I migliori anni della nostra vita (Claude Lelouch, 2019). Il film che vediamo insieme, della Tardieu, ci fa compagnia per grazia di quella signora che ancora non ci lascia. E s’innamora. “Respiriamo la medesima aria” dice Shauna/Fanny. Lo dice a Pierre (Melvin Poupaud), ma lo dice al mondo. Lo dice sapendo di morire non senza aver amato. E riamato. Sono trascorsi 15 anni, giusto il respiro per una storia che può riaversi. Sono cambiate le condizioni. I due amanti s’incontrano in ospedale. Lui è medico, 45 anni, lei assiste un’amica che se ne va. Dovrà andarsene anche Shauna, ma da giovane ormai. Non confrontabili i livelli espressivi con La femme d’à côté, ma l’emozione riguarda la presenza immutabile/mutevole della grande Signora del cinema.
[Festa del Cinema di Roma 2021, Selezione Ufficiale]
Franco Pecori
23 Giugno 2022