Arthur e il popolo dei Minimei
Arthur and the Minimoys
Luc Besson, 2006
Freddie Highmore, Mia Farrow, Ronald Crawford, Penny Balfour, Douglas Rand, Adam Lefevre, Jean Betote Njamba. Per la parte in animazione 3D, tra le voci originali: Madonna e David Bowie.
I Minimei sono un popolo di “minimi”, alti un paio di millimetri. Vivono nel sottosuolo, proprio in corrispondenza del giardino di casa dove abita Arthur (Highmore) con la nonna (Farrow). Il nonno è scomparso misteriosamente lasciando nel bambino l’impressione indelebile delle fantastiche storie africane che gli raccontava. La casa è concupita da alcuni speculatori privi di scrupolo, i quali stanno per costringere nonna e nipote a sloggiare, dato che non possono pagare né luce né telefono. Ma Arthur si ricorda di un segreto del nonno, un tesoro nascosto in giardino e, cercandolo, si ritrova magicamente nel mondo dei Minimei, minimeo anche lui. Li libererà dall’oppressione del cattivo e mostruoso Maltazard, conquisterà il cuore della principessina Selenia e tornerà in superficie con un bel gruzzolo di rubini. Via i furbi speculatori e i loro biechi progetti di cementificazione. “Importanti” le implicazione socio-culturali e pedagogiche della storia, basata su una saga già tradotta in 34 lingue e venduta in Francia in un milione di copie. Ma ciò che conta, in un film fantasioso come questo, è l’effetto che fa la sua realizzazione, ossia il potere evocativo e l’attrazione del montaggio di materiali misti, personaggi in carne ed ossa e animazioni in 3D. L’insieme ha un aspetto organico, che crea una pressoché perfetta illusione di realtà: il mondo degli elfi (ma avete provato a chiedere ai bambini che cosa sia un elfo?) somiglia molto al nostro mondo e tuttavia è molto diverso, dominato da una spiccata spiritualità. Qui Besson, pur dichiarando di non intendersene affatto di computer, mostra di saper “imporre” alla squadra tecnica una regìa “normale”, trattando alla stessa maniera attori veri e personaggi animati. La fusione è riuscita. E la realtà infantile assume le sembianze della vita vera.
Franco Pecori
9 Febbraio 2007