Sono il numero quattro
I Am Number Four
D. J. Caruso, 2011
Fotografia Guillermo Navarro
Alex Pettyfer, Teresa Palmer, Dianna Agron, Timothy Olyphant, Kevin Durand, Callan McAuliffe, Judith Hoag, Jake Abel, Beau Mirchoff, Emily Wickersham, Brian Howe, Tucker Albrizzi, Cody Johns, Patrick Sebes, Jeff Hochendoner.
I Mogadoriani sono alti e malvagi, hanno il soprabito lungo e nero, hanno un fiuto speciale indicato dai solchi che segnano ai lati le loro narici. Sono alieni che vengono da noi, alla caccia di pochi altri alieni, salvatisi dal pianeta Lorien sulla Terra, in seguito allo sterminio della specie operato appunto dai Mogadoriani. In pericolo è specialmente il giovane John Smith (Pettyfer), essendo il quarto della serie di nove da eliminare. I primi tre sono andati. Sono terribili, i Mogadoriani, hanno una forza spaventosa e si portano dietro alcuni draghi mostruosi, capaci di sbranare qualsiasi cosa. Ma John crescerà, andrà al liceo e presto si renderà conto del “dono” speciale avuto in eredità. Attraverso le sue mani passa un’energia luminosa e calda, buona per annientare il nemico. È una forza difficile da descrivere, meglio lasciarsi prendere dagli effetti speciali, grazie ai quali tutto è possibile. La dose di suspence, pur notevole, non è certo dovuta – qui la caratteristica del film, tratto dal romanzo di Jobie Hughes e James Frey – a dubbi sull’esito degli scontri. Più coinvolgente, invece, lo spettacolo della “crescita” del ragazzo, il quale man mano acquista consapevolezza della propria forza e autonomia delle proprie azioni. Resiste dapprima all’innamoramento e poi cede all’attrazione di Sarah (Agron), ben consapevole che i Lorieniani s’innamorano una volta e per sempre. Vita da studente, la sua, ma fino a un certo punto giacché la condizione in cui si trova lo mette in difficoltà: non deve lasciar trapelare la propria origine, ricercato com’è dai Mogadoriani. Lo aiuteranno il suo guardiano e protettore Henri (Olyphant), la ragazza Numero Sei (Palmer), dal destino analogo a quello di John, e l’incontro con Sam (McAuliffe), un altro “studente”, che i compagni di scuola prendono in giro a causa della sua fissazione per gli alieni. Il regista Caruso, specialista in thriller/azione (Disturbia, Eagle Eye), sembra rivolgersi a un pubblico giovane e propenso a lasciarsi prendere in un gioco immaginario piuttosto “ingenuo”. Non tutto è chiarissimo nel susseguirsi delle situazioni, ma si capisce che ciò che conta è l’attrazione fiabesca.
Franco Pecori
18 Febbraio 2011