Ho cercato il tuo nome
The Lucky One
Scott Hicks, 2012
Fotografia Alar Kivilo
Zac Efron, Blythe Danner, Taylor Schilling, Jay R. Ferguson, Riley Thomas Stewart, Joe Chrest, Jillian Batherson, Robert Morris, Ann McKenzie, Courtney J. Clark, Adam Le Fevre, Ritchie Montgomery.
Romanticismo? Piuttosto un congegno funzionante all’antica. Il regista di Shine 1996 e di Ragazzi miei 2009 combina il tema ancora attuale del reducismo dall’Iraq con l’eterno sentimento amoroso, scintilla irresistibile che cambia la vita di uomini e donne. Il sergente dei Marines Logan Thibault (Zac Efron, High School Musical, Segui il tuo cuore, Capodanno a New York) se la cava per il rotto della cuffia nelle tre missioni di guerra in cui lo vediamo impegnato. Ma qui l’importante non è la guerra, è piuttosto il caso, singolare e benevolo. Al termine dell’ultima missione, Logan raccoglie nella polvere la foto di una donna. Gli sembra di aver trovato «un angelo nell’inferno». Tornato a casa, si mette in cammino col suo cane Zeus per rintracciare la bionda ritratta in quell’immagine e va a piedi dal Colorado alla Luisiana finché, fermandosi in una piccola fattoria dove si allevano cani, s’accorge che proprio la sua ricerca è approdata al successo. La donna si chiama Beth (Taylor Schilling), ha un figliolo di sette anni, Ben (Riley Thomas Stewart), ed è in crisi matrimoniale. Logan non ha la prontezza (un conto sono le azioni di guerra, altra cosa il vivere quotidiano) di rivelare subito a Beth lo scopo della sua “visita”, semplicemente si ferma a lavorare per il canile e man mano entra nella vita della famiglia, aiutato dalla simpatia che prova per lui Ellie (Blythe Danner), la nonna di Beth. Invece Keith (Jay R. Ferguson), vice sceriffo e padre di Ben, minaccia Beth di portarle via il figlio. Ma la scintilla è scoccata e le buone e autentiche attrazioni sono destinate a maturare in amore. La giovane mamma in crisi, la sua cara nonna, il bambino e i cani si uniscono in una “santa alleanza” e, aiutati dal provvido destino (vedrete, alla fine un forte temporale risolverà il contrasto con l’ingombrante ex marito in divisa), dimostrano a Logan (e a noi) che sì, si può vivere felici anche di ritorno dall’Iraq. Tratto dal romanzo di Nicholas Sparks, il film è confezionato secondo una trasparente filosofia di “armonia” estetica, in cui i contrasti e le difficoltà della vita emergono con discrezione e tendono a sfumarsi verso soluzioni bilanciate, omogeneizzati da un romanticismo di base, solido e incontrastabile, un sentimento che dà sicurezza e di cui oggi sembra si senta il bisogno.
Franco Pecori
25 Aprile 2012