Un figlio all’improvviso
Momo
Regia Vincent Lobelle, Sébastien Thiéry, 2017
Sceneggiatura Sébastien Thiéry, Pascale Arbillot
Fotografia Jean-Paul Agostini
Attori Christian Clavier, Catherine Frot, Sébastien Thiéry, Pascale Arbillot, Hervé Pierre.
Da una commedia teatrale di Sébastien Thiéry, un film leggero in apparenza ma provocatorio sul versante della cultura generale e della prospettiva sociale che il tema della “diversità” propone a fronte delle regole non solo di comportamento ma di gestione dei valori della famiglia e dell’umanesimo individuale. Un figlio sordo dalla nascita, emarginato e quasi espulso dal contesto, diviene individuo “irriconoscibile”. Se un giorno bussa alla porta di casa del padre, l’uomo, ancora un ragazzone “squinternato”, viene catalogato come sospetto, strano imbroglione dal comportamento semi-aggressivo e comunque “incomprensibile”. La stranezza di Patrick (Sébastien Thiéry) ha un impatto comico soprattutto verso il nervoso perbenismo di André (Christian Clavier, Asterix e Obelix contro Cesare, Tutti pazzi in casa mia), venditore agiato di materassi e camere da letto, tranquillo e ansioso marito di Laurence (Catherine Frot, La cuoca del presidente, Marguerite, Quello che so di lei), moglie ancora bella e dispiaciuta di non essere madre. Tutta una prima parte si gioca sul livello di assurdità nell’incontro-scontro tra normale e diverso. Poi, man mano Patrick riesce a farsi capire e subentra un riesame di coscienza a cui si sente chiamato André. Forse una volta, tanto tempo fa, una certa relazione quasi casuale… Ma è tutto da verificare, mentre Laurence assume sempre più convinta la parte della donna tradita nella fiducia. Per di più, Patrick ha una sorpresa da fare ai suoi amati “genitori”, la vedrete. Infine entreranno in gioco i vicini di casa, fin dall’inizio insopportabili per la maniaca cura del loro giardino. Sarebbe una cattiveria svelare il risvolto che porterà, grazie all’autentico sentimento materno di Laurence, alla soluzione più logica. Cast di alto livello, scrittura attraverso le righe, la commedia non esagera nelle allusioni extrafilmiche, la regia si nasconde con discrezione.
Franco Pecori
20 Settembre 2018