La ragazza con il braccialetto
La fille au bracelet
Regia Stéphane Demoustier, 2019
Sceneggiatura Stéphane Demoustier
Fotografia Sylvain Verdet
Attori Mélissa Guers, Roschdy Zem, Chiara Mastroianni, Anaïs Demoustier, Annie Mercier, Carlo Ferrante, Pascal-Pierre Gabarini, Paul Aïssaoui-Cuvelier, Anne Paulicevich.
Semplice nella messa in scena. La ragazza è frontale davanti all’obbiettivo. Una semplicità che sa di risvolto verso il complesso tema sottostante. I nostri figli non li conosciamo mai del tutto. E che vuol dire? La verità si rivela per quello che è, espressione retorica, il senso non si svela perché non è occulto, non può esserlo. Cinema, difficoltà del cinema. Il solo pensare di tagliare la distanza tra figlia e genitori è andar dietro all’errore originario, dell’obiettività dell’obbiettivo. Di Lisa non sappiamo, non sapranno. Il film di Stéphane Demoustier (nella parte di Alice in Alice e il sindaco di Nicolas Pariser, 2019) è il racconto del non sapere. E, a specchio, fiducia nell’unione (impossibile) della “cosa” con le sue virgolette. Lisa Bataille diciottenne è sintesi e analisi della crescita, la fase in cui – così s’immagina non sapendone altro – il distacco comporta responsabilità, aspettativa, sguardo progettuale, sentimento della vita. Il regista non fa niente, cerca di non fare: non perché si illuda del valore della cinepresa, ma per compassione, aspirazione, voglia, intento di rendere osservabile una propensionee, un’esigenza. Una ragazza di 18 anni può eessere colpvole, non importa di cosa. Non sarà il segno alla caviglia a definirne le colpe (quelle sue, di tutti, di nessuno). Converrà non dimenticare la prima scena, del relax in riva al mare. Come dire niente. I tempi alla moviola sono pieni, le inquadrature mostrano definitive impossibilità. “Signorina Bataille, che rapporti aveva con la vittima? Lei afferma che non ha né aggredito né ucciso Flora Dufour?” “Sì”. Da lontano, una famigliola si svaga sulla battigia. [Da Locarno Piazza Grande 2019]
Franco Pecori
26 Agosto 2021