I ragazzi stanno bene
The Kids Are All Right
Lisa Cholodenko, 2010
Fotografia Igor Jadue-Lillo
Julienne Moore, Annette Bening, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska, Josh Hutcherson, Yaya DaCosta, Kunal Sharma, Eddie Hassell, Zosia Mamet, Joaquin Garrido, Rebecca Lawrence, Lisa Eisner, Sasha Spielberg, James MacDonald, Margo Victor.
Berlino 2010 concorso. Roma 2010 fc. Golden Globe: Film commedia, Annette Bening atr.
Tema attuale e serio, commedia brillante con risvolti drammatici, cast di alto profilo, grandi interpretazioni. Prodotto eccellente. California oggi. Una coppia di donne vuole un figlio. Il desiderio di maternità si realizza grazie alla banca dello sperma. Nel film, le lesbiche sono Jules (Moore) e Nic (Bening). I figli sono due, Joni (Wasikowska) e Laser (Hutcherson). Joni è arrivata ai 18 anni, l’età del passaggio dal liceo al college e anche l’età che le permette di esaudire la richiesta del fratello ancora quindicenne: conoscere il loro padre biologico, il “donatore” che ha permesso alle “Moms” di diventare madri. L’impatto è incoraggiante. Paul (Ruffalo), il quale al momento della “donazione” aveva 19 anni, si dimostra disponibile, un simpatico scapolo. Jules e Nic sono momentaneamente tenute all’oscuro. Ma presto Paul entrerà nel sistema famiglia e le cose non saranno più lineari. Si sviluppa un gioco delle parti e dei ruoli che funziona da testo critico verso una possibile e forse necessaria, comunque presente nel quadro sociologico dei nostri anni, riformulazione allargata dei rapporti padri/madri/figli. Al suo quarto film, la regista Cholodenko (High Art 1998, Laurel Canyon 2002, Cavedweller 2004 – solo il secondo uscito in italia), coinvolta nella tematica in prima persona, mette in scena un serrato contest di codici. Ciascuno dei personaggi, mentre realizza il comportamento secondo il proprio modello standard (di radice tradizionale) coglie al volo l’occasione per “aggiornarlo” in funzione della circostanza. E tutti si evolvono, le madri ripescando dentro di loro sentimenti e desideri assopiti e riorganizzando ragionamenti isteriliti dalla nuova abitudine, i figli osservando il movimento e ridisegnando se stessi e le proprie aspettative. La perfezione dei dialoghi (sceneggiatura scritta dalla regista in coppia con Stuart Blumberg, La ragazza della porta accanto 2004) attribuisce agli eventi, ai cambi d’umore, ai ripescaggi delle coscienze, all’evoluzione dei sentimenti, la qualità di una rappresentazione critica e piacevole. Accoppiata rara.
Franco Pecori
11 Marzo 2011