Kung Fu Panda
Kung Fu Panda
Mark Osborne & John Stevenson, 2008
Voci orig: Jack Black, Jackie Chan, Dustin Hoffman, Lucy Liu, Ian McShane, Angelina Jolie, Michael Clarke Duncan, David Cross, Dan Fogler.
Lo insegnano a scuola? No. E nessun bambino ne sa più di tanto. Ma ha visto al cinema e alla Tv quelle mosse fulminee che derivano da una strana forza speciale, dovuta ai durissimi addestramenti tramandati ai loro pupilli da certi vecchi e saggi maestri di un regno lontano lontano. Il misterioso Kung Fu, fantastico com’è, si presta all’animazione e le sue radici filosofiche, che da qualche parte – verso Oriente, in Cina per esempio – devono pur essere rintracciabili, sono capaci di sovvertire i destini dell’umanità. O almeno di un qualche singolo rappresentante che può essere benissimo uno di noi. Sono miracoli della fede, basta credere. E con l’animazione di una ditta specializzata come la DreamWorks (Shrek, per esempio), non solo vedremo un panda bonaccione, grassoccio, pigro e goloso, trasformarsi nel più valido e atletico antagonista del feroce gattone (leopardo), avido di vendetta verso il padrino da cui s’è creduto abbandonato; non solo, la fantasia si accoppierà alla filosofia (orientale, ma adattabilissima all’Occidente sviluppato) che insegna: nessun segreto per vincere nella vita, basta credere (in se stessi prima di tutto). Sicché Po, panda figlio di un’oca cuciniera (spaghetti cinesi, ora anche americani), timido e pesante, sognatore e voglioso di cavarsela, apprende la lezione alla svelta e, seguendo l’imput del maestro Shifu, difende la valle e tutti gli abitanti (animali) dalla ferocia di Tai Lung (il gattone). L’animazione, non invasiva, lascia quote discrete all’immaginazione. E’ uno spettacolo vedere la danza guerriera e artistica del Kung Fu disegnare nei cieli orientali le acrobazie ironiche del tenerone Po e degli allievi mitici di Shifu, prima invidiosi e poi pronti a battersi generosamente per dare una mano nella lotta contro l’orribile Tai Lung. Meno paradossale di Shrek, orco verde dal cuore buono, il panda Po (voce italiana di Fabio Volo) ricalca comunque la morale del marchio: ciascuno può trovare il suo posto nel mondo, purché abbia fiducia in se stesso. Anche un bambino, crescendo, lo potrà capire, anche un bambino che non comprenda a fondo la filosofia del Kung Fu.
Franco Pecori
29 Agosto 2008