Tornare
Tornare
Regia Cristina Comencini, 2019
Sceneggiatura Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia
Fotografia Daria D’Antonio
Attori Giovanna Mezzogiorno, Vincenzo Amato, Beatrice Grannò, Clelia Rossi Marcelli, Marco Valerio Montesano, Barbara Ronchi.
Lentamente è interiormente? Giocato sullo stile. Un vago sentore di Antonioni inteso dal lato sbagliato (psicoanalisi) e un’esibita (non richiesta) consapevolezza del rischio metafisico nel contatto dell’obbiettivo con il materiale plastico. E un’attrice in difficoltà per l’incarico, accettato, di un ruolo che già sulla carta rischia di danneggiare la precedente Bestia nel cuore (2005) e la successiva Tenerezza (2016); e per un’ambientazione (villa sul mare) che disvela fuori dal testo la Napoli velata (2017). Una Mezzogiorno da recuperare. Un padre militare americano rigido, un’infanzia e un’adolescenza da non potersi raccontare (così sembra dalla difficoltà del formato Interiore), una cacciata e una lontananza (americana), quindi il ritorno per il funerale del genitore. Un flacone di trielina lasciato lì, nella dispensa abbandonata e ritrovata com’era, a dimostrar traccia di una madre innervosita. Ricordi, fantasmi che prendono corpo (figura), fughe notturne dalla villa, amore proibito (o ninfomania?), una violenza, un giovane in disparte (perché non è intervenuto? un uomo come tutti?), il quale ora torna da grande, fedele assistente del militare invecchiato e morto in solitudine con un magone dentro, forse. C’è Marc (Vincenzo Amato), c’è sempre stato. Ora che Alice (Giovanna Mezzogiorno) è tornata dall’America, Marc si fa avanti. Sa molte cose di lei, glielo fa capire. Di uno così non c’è da fidarsi (forse di alcun altro?). Si attraggono un po’, ma è tutto così difficile. Così lentamente è davvero difficile. Dispiace per Giovanna Mezzogiorno, appare bloccata come davanti a un muro. Apprezzabìle la “freschezza” di Alice ragazza (Beatrice Grannò), vivace e già innamorata di un compagnetto di giochi la Alice bambina (Clelia Rossi Marcelli). E però diciamolo: l’introspezione al cinema rischia a mostrarsi, tanto più se lentamente. È stato difficile perfino per Hitchcock (Marnie). [Roma 2019, Selezione Ufficiale. Eventi speciali. Film di chiusura] [Disponibile On Demand].
Franco Pecori
4 Maggio 2020