Il sapore del successo
Burnt
Regia John Wells, 2015
Sceneggiatura Steven Knight
Fotografia Adriano Goldman
Attori Bradley Cooper, Sienna Miller, Omar Sy, Daniel Brühl, Riccardo Scamarcio, Jamie Dornan, Uma Thurman, Emma Thompson, Alicia Vikander, Lily James, Sarah Greene, Matthew Rhys, Sam Keeley, Riyonn Farsad, Giedre Bond, Lexi Bendow-Hart.
Spirito combattivo, Adam Jones porta con sé qualcosa del cecchino (American Sniper 2015) che tra Ramadi e Fallujah ripuliva con determinazione il terreno dai terroristi. Il passaggio dalla regia di Clint Eastwood a quella di John Wells (Il sapore del successo), trasforma il Chris Kyle del reparto speciale Navy Seal nel Kurdistan nello chef creatore di menu in cucina alle prese con la ristrutturazione della propria vita, dopo una disgraziata discesa agli inferi della droga. L’Adam cuoco affronta l’impegno come avesse un nemico da eliminare, senza mezze misure. Il traguardo che ha in testa sono le tre stelle della guida Michelin, il bersaglio a cui mirare sono i giudici nascosti che si presentano in modo anonimo nel ristorante dove Adam capeggia la squadra dei cuochi e, da finti clienti “normali” emettono sentenze spietate. Siamo a Londra, luogo della buona cucina, e si rende omaggio al cibo spettacolare, quello che dai piccoli schermi di tutto il mondo detta oggi lo stile di vita. Nella cucina dove Adam stabilisce il suo regno si riproducono alcune condizioni base dell’aggregato umano in piccole società, dove la collaborazione tra i singoli elementi e la competizione tra loro medesimi costituisce l’equilibrio autoregolantesi indispensabile non solo per la sopravvivenza del sistema ma per il funzionamento del metodo. Lo chef è consapevole di essere bravo tanto da meritare il riconoscimento massimo degli specialisti, ma la sua personale competenza nella realizzazione delle ricette non basta da sola per ottenere il risultato pratico. Adam se ne accorgerà, a proprie spese e anche a proprio vantaggio. Il cecchino di Eastwood aveva a che fare, al dunque, con la propria mira, il cuoco di Wells deve fare i conti con la collaborazione, col gioco di squadra di tutto il gruppo di addetti alla cucina, compresa Helene (Sienna Miller), cuoca portata alla competizione non meno del suo chef. L’attrazione/conflitto tra i due produrrà, alla fine, la soluzione più giusta, ma soltanto perché, messo alle strette dal rischio pesante della sconfitta, Adam si renderà conto di come sia necessario riconoscere a tutta la squadra l’indispensabilità della collaborazione. Il ricercato realismo della scena fa il resto. Il set del film è ospitato in ristoranti rinomati, come quello di Michel Rioux al Langham Hotel, o come il Delaunay di Crobin King. Ed è stata indispensabile la consulenza di uno chef “stellato” dal nome di Marcus Wareing. Il lavoro in cucina, anche ad alto livello qualitativo è tuttavia un lavoro duro e pericoloso, i movimenti hanno un loro senso preciso e le singole situazioni, spazi e tempi, rispondono alla logica interna della costruzione e realizzazione dl menu. Indubbiamente gratificante e risarcitorio per i normali consumatori di cibo privi di esperienze dirette in contesti assoluti, il film ha tuttavia il merito di mantenere la dovuta consustanzialità tra forma e sostanza, in modo che le scelte dei personaggi, soprattutto dello chef Adam Jones, restino collegate all’oggetto non del fare bensì del loro fare.
Franco Pecori
26 Novembre 2015