Tre uomini e una pecora
A Few Best Men
Stephan Elliott, 2011
Fotografia Stephen Windon
Xavier Samuel, Kris Marshall, Kevin Bishop, Tim Draxl, Olivia Newton-John, Laura Brent, Rebel Wilson, Jonathan Biggins, Steve Le Marquand.
Roma 2011, fc.
Il confronto-scontro Inghilterra-Nuovomondo (America), rappresentato da Stephan Elliott in chiave umoristica (con sottofondo drammatico) nel precedente Un matrimonio all’inglese (2008), continua qui con la variante australiana che permette, secondo stereotipi più dichiarati e facili, accentuazioni esplicitamente grossolane sul tema – stracotto ma, sembra, inestinguibile – dell’addio al celibato. Due giovani si incontrano casualmente in un’isolotto del Pacifico e decidono di sposarsi. Lui, David (Xavier Samuel, The Twilight Saga: Eclipse, Anonimous), è un orfano inglese. Sostitutivi della famiglia sono tre inseparabili amici, Tom (Kris Marshall), Graham (Kevin Bishop) e Luke (Tim Draxl), i quali formano un team alquanto pazzarellone. Lei, Mia (Laura Brent, Le cronache di Narnia: Il viaggio del veliero), è australiana, figlia di Jim Ramme (Biggins), possidente e senatore fattosi da sé. Ha scelto a simbolo della sua carriera la pecora Ramsey, che alloggia nell’ovile domestico. Il matrimonio, la “collisione di due mondi” – come lo definisce Mia – si farà proprio nella tenuta di Jim, in Australia, dove abitano anche la mamma Barbara (una supereccitata Olivia Newton-John) e la sorella fintalesbica di Mia, Dafne (Rebel Wilson). I tre amici mattacchioni non ci pensano nemmeno a separarsi da David, lo seguono oltreoceano per fargli compagnia nell’ultima notte prima delle nozze. Se ne vedranno di tutti i colori, ma non sempre si avranno delle vere sorprese. Le situazioni “pazzesche” in successione sono per lo più prevedibili e si nutrono di una volgarità allusiva non sempre necessaria alla comicità del “confronto” tra culture. La giostra di “incidenti” provocati dall’insensatezza comportamentale degli amici di David comprometterà la festa e anche il matrimonio stesso, ma non fino in fondo. Sappiamo benissimo che ogni equivoco potrà essere superato e in più di un’occasione notiamo che i personaggi sono ultraccomodanti, disposti a fare finta di niente. Se Ramsey si ritrova imbottita di cocaina cosa volete che sia. I tre amici avevano cercato di procurare qualche filo d’erba per la fumata dell’ultima notte di libertà di David e invece ne era nata una vera “nevicata”, non sgradita del resto alla Barbara non proprio santa. E quel bricconcello di uno spacciatore che s’era intrufolato nella scena, anche lui, non era poi così cattivo, vedrete. Insomma, tra una risata sgangherata e l’altra, la famiglia sarà sana e salva. Sia pure anglo-australiana.
Franco Pecori
10 Febbraio 2012