Natale a Londra
Natale a Londra
Regia Volfango De Biasi, 2016
Sceneggiatura Volfango De Biasi, Alessandro Bencivenni, Tiziana Martini, Gianluca Ansanelli, Marco Bonini, Paola Tiziana Cruciani.
Fotografia Tani Canevari
Attori Lillo Petrolo, Claudio Gregori (Greg), Paolo Ruffini, Nino Frassica, Eleonora Giovanardi, Monica Lima (Arteteca), Enzo Luppariello (Arteteca), Ninetto Davoli, Uccio De Santis, Enrico Guarneri.
Si ride senza volgarità. Evviva. Oh pulizia, pulizia del lessico! Ma basta per definire la volgarità nel cinema? Oh coscienza dei coatti dell’etica e dell’estetica! Soltanto nella prima sequenza, quasi a chiusura dell’apertura, ci scappa un “gran fio de ‘na mignotta”, ma insomma “quanno ce vo’ ce vo'”. E poi, sia rispettato Pasolini, visto che davanti all’obbiettivo c’è niente di meno che un Ninetto Davoli sfasciacarrozze romanesco (lo volevate per caso milanese?). Ma poi, passata la paura, trionfano la classe del duo dell’eleganza comica, Lillo e Greg (fatti figli di Davoli!), e del surrealismo calligrafico – diremmo quasi accademico – del Frassica non-ridondante, occhieggiante, ammiccante. E la regina? La regina è l’Inghilterra anche di chi non vi sia mai stato, perciò stavolta siamo invitati, se non altro per l’importanza dei suoi cagnolini, soggetti a rapina, centri dell’avidità disfunzionale di ogni trasmigrazione. Concetto valido anche a Natale, per il viaggio riparatorio di una coppia di fratelli inadeguati, tesi al salvataggio delle disgrazie parentali pur che sia. Di nebbia londinese ambientale nemmeno l’ombra, l’Italia e la luce sono una cosa sola. Invece, “simpatia” tantissima, davvero abbondante. E belle donne? Ma certo! Eccovi la bella Anita (Garibaldi? No, qui si ride o si fa l’Italia), una discreta Eleonora Giovanardi la quale non sapendo cos’altro inventarsi si veste da chef stellata. E certo, come in televisione. Il ristorante italiano a Londra, siamo sicuri che non ve lo eravate aspettato, è lì il nocciolo della questione, la ragione del viaggio natalizio. ‘U Barone Frassica va salvato dalla disgrazia, non se la merita. Basta. Divertitevi. E lasciate stare le trasparenze classiciste che vi rimanderebbero a Bud Spencer e Fantozzi. E non fate troppo caso, restando in cucina, a trappole parodistiche del tipo Sapore del successo (Bradley Cooper, Sienna Miller). Meglio stare con i piedi per terra.
Franco Pecori
15 Dicembre 2016