Much Loved
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Regia Nabil Ayouch, 2015
Sceneggiatura Nabil Ayouch
Fotografia Virginie Surdej
Attori Loubna Abidar, Asmaa Lazrak, Halima Karaouane, Sara Elhamdi Elalaoui, Abdullah Didane, Danny Boushebel.
Non è piaciuto alle autorità marocchine. Ritenuto film scandalo (passato non senza qualche rumorosità nella Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2015), il film di Nabil Ayouch – regista parigino attivo tra Casablanca e la capitale francese e di cui non sono arrivati in Italia i precedenti lavori – punta l’obbiettivo sulla vita di quattro prostitute a Marrakech. La partenza è forse documentaria, ma strada facendo le immagini ci danno qualcosa di più. Sotto l’apparenza di uno sguardo semplicemente curioso, la cinepresa si sofferma su un intreccio di particolari e dettagli, a comporre un disegno di esistenze solo in apparenza indifferenti verso i sentimenti e verso le scelte morali. Noha (Loubna Abidar), Randa (Asmaa Lazrak), Soukaina (Halima Karaouane) e Hlima (Abdellah Didane) sono donne «troppo amate da alcuni, non abbastanza amate da altri», dice Ayouch. Tra gli uni e gli altri vi sono le loro stesse famiglie e i clienti sauditi arabi nonché i turisti europei. Consapevoli della drammaticità della propria condizione, le prostitute prendono la vita ridendo e scherzando, come dando per scontata l’impossibilità di risolvere i problemi sottesi alla situazione, sia ambientale che personale. Innocenti e/o colpevoli rispetto ai parametri di una visione storica spiccatamente conservatrice e ipocrita, le quattro protagoniste si lasciano vivere “in primo piano”, esibendo la carnalità che le protegge dalla paura di un mondo aggressivo quanto tollerante all’apparenza. Scene senza “pudore” sono costruite e valorizzate dal regista senza “disinvoltura”, ma nella responsabile serietà della scelta, non di attrarre lo spettatore verso rappresentazioni di “sesso”, bensì di metterlo di fronte a quadri di una realtà inquietante.
Franco Pecori
8 Ottobre 2015