Operazione Valchiria
Valkyrie
Bryan Singer, 2008
Tom Cruise, Kenneth Branagh, Bill Nighy, Tom Wilkinson, Carice van Houten, Thomas Kretschmann,Terence Stamp, Eddie Izzard, Kevin McNally, Christian Berkel, Jamie Parker, David Bamber, Justus Kammerer, Tom Hollander, David Schofield, Halina Reijn, Stephen Fry.
Mentre ancora c’è chi dice che le camere a gas servirono per disinfettare, c’è chi dice che ai migliori generali tedeschi non piacque l’evolversi della dittatura hitleriana. Su quest’ultima “realtà” storica Singer ci fa un film. Scoperto e lanciato dal Sundance Festival nel 1993 per il provocatorio Public Access, su una certa commistione massmediologica di bene e di male nella provincia americana, il regista si è assestato poi su X-Men (2000) e su Superman (Returns, 2006). Qui Singer usa la tecnica hitchcockiana della suspense sul come (sappiamo che l’attentato alla vita di Hitler non riuscirà e però siamo presi dalla curiosità di vedere come possono essere andate le cose). È il lato del film che funziona, con un Cruise verosimile, che non deve sfoggiare chissà quali espressioni, limitandosi a condurre l’azione nel rispetto della verosimiglianza narrativa. Operazione Valchiria era il piano studiato dal dittatore tedesco per far fronte all’ipotesi di un’insurrezione antinazista. Un gruppo di ufficiali pensò, dopo altri tentativi andati male, di utilizzare il progetto contro Hitler e contro le SS, per presentarsi poi agli alleati e chiedere una resa onorevole. Era il luglio 1944. Vediamo un führer curvo e pensoso cavarsela miracolosamente (Dio è con la Germania!) e vediamo gli eroici ufficiali tedeschi, con i testa il colonnello Claus von Stauffenbeg seguire la loro sorte. Non ce ne verrà una virgola in più sul giudizio storico riguardo al nazismo e alla Santa Germania. La parola centrale ancora una volta è lasciata a Hitler: «Non si comprende il nazionalsocialismo se non si comprende Wagner» (e le sue Valchirie).
Franco Pecori
30 Gennaio 2009