Questione di tempo
About Time
Regia Richard Curtis, 2013
Sceneggiatura Richard Curtis
Fotografia John Guleserian
Attori Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Tom Hollander, Margot Robbie, Richard Cordery, Joshua McGuire, Lydia Wilson, Lindsay Duncan, Will Merrick, Vanessa Kirby, Tom Hughes, Clemmie Dugdale, Harry Hadden-Paton, Mitchell Mullen, Lisa Eichhorn, Jenny Rainsford, Natasha Powell, Catherine Steadman, Tom Stourton.
Si potrebbe metterla in filosofia, ma forse è il caso di restare alla commedia. Certo che a ognuno piacerebbe, a volte, rivivere alcuni momenti della propria vita, ma se poi tale facoltà incidesse davvero – e soprattutto in quale maniera – sul diverso andamento del corrispondente “destino”, questo sarebbe tutt’altro discorso. Già, poiché se dovessimo pensare, come sembrerebbe logico, che qualsiasi cambiamento che ci riguardasse cambierebbe in qualche misura le sorti del mondo, sarebbe difficile mantenerci sul piano del gradevole scherzo o anche della commedia. Invece il film di Richard Curtis – autore neozelandese già apprezzato per la scrittura di personaggi quali Bridget Jones, o di situazioni comiche costruite in film come Quattro matrimoni e un funerale (Mike Newell, 1994) o Notting Hill (Roger Michell, 1999); e, nella regia, per la varietà comica del tema amoroso (Love Actually, 2003), o per l’attenzione ironica verso i rapporti della tradizione britannica con i giovani e la nuova musica dei ’50-’60 (I love Radio Rock, 2009) – vuol essere un sapiente quanto finemente semplificato esercizio di responsabilità, i limiti dell’operazione sono esposti con chiarezza, lo spettatore è messo al corrente del “recinto” entro cui divertirsi. Altri rinvii porterebbero a film più impegnativi sul piano dell’espressione, ad esempio il Resnais di Smoking no smoking (1993). Scopriamo invece che lo stesso titolo Questione di tempo comporta una lettura scherzosa del racconto, il paradossale viaggio a ritroso per recuperare situazioni e aggiustare errori non ha nulla di inquietante, serve piuttosto, alla fin fine, a prendere la vita come viene, riconoscendone i valori tradizionali, dell’amore paterno e degli affetti famigliari. Cartina di tornasole è la vicenda del giovane Tim Lake (Domhnall Gleeson), il quale, compiuti 21 anni, viene messo al corrente da suo padre (Bill Nighy) circa un segreto riguardante la parte maschile della loro famiglia: un certo potere di viaggiare nel tempo e quindi di “sistemare” le cose che la prima volta non fossero andate al meglio. Incredulo, Tim è comunque curioso di verificare e si accorge con grande meraviglia che il fenomeno riguarda anche se stesso. Userà quel potere per conquistare Mary (Rachel McAdams), la ragazza di cui è innamorato e per aiutarla poi nella nascita del frutto del loro amore, per dare una mano professionale all’amico in difficoltà e risolvere altre situazioni che man mano si saranno dimostrate “disastrose”. L’ultimo capitolo riguarderà la salute del padre di Tim (Bill Nighy), per un finale tenero e non tanto triste. La morale della favola è che la vita si può anche rivivere al meglio, ma ciò che conta veramente sono i sentimenti, quelli buoni, che vale comunque la pena di confermare. L’amore vince ed è divertente. Confermata anche la buona qualità degli attori del cinema inglese (il protagonista Gleeson è irlandese), la loro capacità di rendere lieve anche le situazioni più pesanti.
Franco Pecori
7 Novembre 2013