Addìo Lietta Tornabuoni
Lietta (Pisa 24 marzo 1931 – Roma 11 gennaio 2011), curiosa e dolce,
se non mi aveva incontrato a una delle anteprime per la stampa, mi chiedeva del film:
«L’hai visto?» e aspettava in risposta anche solo l’accenno di una smorfia, benevola o negativa,
per confrontare il giudizio. Conversando, faceva paragoni e rimandi pertinenti,
parlava sottovoce e ascoltava, rispondeva al saluto con gentilezza.
E soprattutto, scrivendo, non andava dietro alle mode, basava la sua critica
su ciò che aveva visto sullo schermo, cogliendo del film ciò che era nel film.
Ultimo esempio, Hereafter di Clint Eastwood:
«Il regista non sposa nessuna tesi e si concentra su dettagli, visi, luce;
suggerisce la possibilità di immagini prodotte dalla coscienza che si spegne, ma non va oltre.
Sottolinea che l’aldilà è terreno di caccia per ciarlatani, invita a vivere la vita che abbiamo».
F. P.
11 Gennaio 2011