Nobel Medicina, longevità
Premiati gli studi contro l’invecchiamento
Il Nobel per la Medicina 2009 ha premiato le ricerche di base che hanno aperto la strada allo studio della longevità. Elizabeth H. Blackburn, Carol W. Greider and Jack W. Szostak hanno infatti scoperto la funzione delle strutture che proteggono le estremità dei cromosomi, chiamate telomeri, e l’enzima che li costituisce, la telomerasi. I telomeri sono la difesa più importante contro i danni che i cromosomi possono subire nella fase di divisione cellulare e costituiscono perciò la protezione più importante contro la degradazione e l’invecchiamento.
Elizabeth H. Blackburn è cittadina australiana e statunitense. E’ nata nel 1948 in Australia, a Hobart (Tasmania), ha studiato nell’università di Melbourne e ha proseguito gli studi di dottorato nel 1975 in Gran Bretagna, a Cambridge. In seguito si è trasferita negli Stati Uniti, nell’università di Yale e poi nell’università della California a Berkeley. Dal 1990 insegna Biologia e Fisiologia nell’università della California e San Francisco. Carol W. Greider è cittadina americana ed è nata nel 1961 in California, a San Diego, California. Ha studiato nell’università della California a Santa Barbara e poi in quella di Berkeley. Qui ha concluso il dottorato nel 1987, con Elizabeth H. Blackburn come supervisore. In seguito ha lavorato nel dipartimento di Biologia molecolare e genetica del Laboratorio di Cold Spring Harbor Laboratory e dal 1997 è nell’università Johns Hopkins di Baltimora. Jack W. Szostak, cittadino americano, è nato nel 1952 in Gran Bretagna, a Londra, ed è cresciuto in Canada. Qui ha studiato nell’università di Montreal e quindi si è trasferito negli Usa, nella Cornell University e poi nell’università di Harvard. Attualmente insegna Genetica nel Massachusetts General Hospital di Boston e fa parte dell’Istituto Howard Hughes per la ricerca biomedica. (fonte Ansa)
5 Ottobre 2009