Cinema europeo a Lecce
IX edizione del Festival del Cinema Europeo
La manifestazione diretta da Alberto La Monica e Cristina Soldano si è tenuta a Lecce dal 15 aprile al 20 aprile 2008
Alla serata di premiazione, condotta da Carlo Gentile, hanno preso parte il Sindaco di Lecce Paolo Perrone insieme agli ospiti del festival. Protagonisti di quest’anno, oltre agli interpreti e ai registi dei film in concorso, sono stati: Nikita Mikhalkov, Michele Placido, Jasmine Trinca, Michele Venitucci, Elena Bouryka, Daniele Segre, Emilio Solfrizzi, Anna Pavignano, Antonio Catania, Maurizio Sciarra, Alessandro Piva, Gianfelice Facchetti.
I PREMI
La giuria internazionale, composta da Hrvoje Hribar, Nursel Köse , Lia Morandini, Silvana Silvestri, Gianluca Tavarelli, ha così espresso le proprie preferenze:
MIGLIOR FILM ULIVO D’ORO
PUDOR di Tristàn e David Ulloa (Spagna, 2007).
Per aver saputo padroneggiare con soluzioni originali il surrealismo quotidiano applicato a un soggetto oggi rimesso in discussione e in progressiva trasformazione o dissoluzione come la famiglia.
Basato sul romanzo di Santiago Roncaglielo Alfaguare, il film usa il suo ampio sguardo per rappresentare la complessità delle relazioni familiari. Compresse in un vuoto generazionale, queste relazioni sono come linee parallele che non si incontrano mai. Ognuno ha i suoi segreti ed è imbarazzato nel mostrare i propri traumi. Julia non solo soffre per una crisi di mezza età, ma sta passando un periodo difficile. Da poco ha perso sua madre, il suo matrimonio con Juan non è tutto rose e fiori e l’atmosfera a casa sta deprimendo tutti. Sergio, il più giovane membro della famiglia, è stato adottato e vive in un mondo di piccole fantasie. La sorella adolescente Marisa non lo sopporta, sta cercando di capire il suo orientamento sessuale e si vergogna del suo corpo. Nonno Salvador è anche scontroso, scontento perché vive sotto il tetto di sua figlia. Quando si ritrovano intorno al tavolo a cena, l’aria si può tagliare con il coltello….C’è qualcosa che potrebbe purificare l’aria?
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
I AM FROM TITO VELES di Teona Strugar Mitevska (Macedonia, 2007).
Pur nell’ambito protettivo del luogo di origine alcuni personaggi non raggiungeranno mai il loro futuro. Una piccola storia che allude a grandi vicende del recente passato.
Ambientato nell’attuale Macedonia, il film racconta la storia di tre sorelle. Afrodita, la più giovane delle tre, non parla in seguito alla morte del padre e all’improvviso allontanamento della madre. Sapho, la media, si prepara ad un totale cambiamento della sua vita e la tossicodipendente Slavica, la maggiore, lavora in una fabbrica. Il film è incentrato sulla lotta di tre sorelle per superare le loro difficoltà in una ‘città di anime perdute’, sfregiata dall’industrializzazione e dal degrado ambientale. Le sorelle vogliono trasgredire ostinatamente i codici accettati e, allo stesso tempo, aspirano a vivere in armonia con essi. La Macedonia ha visto un periodo di grande sviluppo nell’ultimo decennio, portando un ondata di problemi sociali in questo risveglio Questo è l’ambiente in cui le tre sorelle stanno cercando di trovare la loro nicchia – un posto loro in mondo senza armonia.
PREMIO PER LA MIGLIORE CINEMATOGRAFIA
The BANISHMENT di Andrej Zvjagincev (Russia, 2007).
Opera di grande profondità espressiva già apprezzata internazionalmente, di cui vogliamo mettere in evidenza un elemento portante della sua complessa architettura, capace di esprimere la perfetta ma illusoria armonia del passato con l’invenzione di un paesaggio interiore.
Alex porta sua moglie Vera e i loro bambini fuori città per trascorrere alcuni giorni nella casa dove è cresciuto, situata in un posto isolato nella campagna ondulata. Durante il loro soggiorno, Vera annuncia ad Alex che è incinta e che il bambino non è suo. Alex furibondo, insiste per un aborto. Lei manda i bambini da amici per qualche giorno e, con l’aiuto del fratello Mark, prende accordi per l’intervento. L’episodio non è privo di conseguenze che comunque costringono Alex a riflettere sulla legittimità delle sue azioni. Ispirato dal racconto di William Saroyan (The Laughing Matter, 1953) il film rappresenta una famiglia in crisi. Il regista ci porta in un tempo e luogo indefiniti (il film è stato girato in Moldavia, Belgio e Francia), e i due personaggi principali sono interpretati da Konstantin Lavronenko e da una stella del cinema scandinavo Maria Bonnevie.
PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA
THE BANISHMENT di Andrei Zviagincev (Russia, 2007).
Come secondo elemento di presa di distanza da ogni impianto realistico, in un sapiente gioco che supera il tempo presente e ci rende partecipi del suo pessimismo vitale.
Il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, presieduto da Laura Delli Colli, ha attribuito
il PREMIO AL MIGLIOR ATTORE EUROPEO a LABINA MITEVSKA protagonista di I AM FROM TITO VELES
Per un´interpretazione delicata e insieme toccante che mette a fuoco con intensità tutta femminile un mondo interprete di di `anime perdute´, in una realtà profondamente cambiata dall´industrializzazione e dal degrado ambientale.
La giuria FIPRESCI, composta dai critici Sauro Borelli, Lidia Maslova, Thomas Rothschild ha decretato
MIGLIOR FILM
HOPE di Stanislaw Mucha (Polonia, 2007).
Il ventenne Franciszek è testimone del furto di un raro dipinto da una chiesa di Varsavia riprendendo tutto con una videocamera amatoriale. Quando scopre che il ladro è Benedykt Weber, esperto d’arte e proprietario di una galleria, promette di mantenere il silenzio se il dipinto verrà riportato al suo posto. Ma Weber ha già un acquirente e l’ossessivamente idealista Franciszek è sotto ogni tipo di pressione esercitata da persone vicine a lui…Questa vicenda incentrata sui vari tipi di ricatto si riallaccia all’opera del regista polacco Krzysztof Kie?lowski: dopo la trilogia Tre Colori (1993-94) Kie?lowski ed il suo sceneggiatore preferito hanno pensato ad un nuovo trittico legato alla concezione cristiana di fede, speranza e amore, o paradiso, inferno e purgatorio. Dopo la prematura morte del regista nel 1996, le sceneggiature di Piesiewicz danno vita a Heaven di Tom Tykwer (2002), L’Enfer (2005) di Danis Tanovic e infine Hope di Stanis?aw Mucha: ‘Nel mio paese è difficile per la gente conservare la speranza: Ma la speranza è qualcosa che non può essere eliminata dalla vita. Quando mi guardo attorno, mi colpisce il fatto che se la speranza non esistesse dovrei inventarla velocemente’, dice il regista, il cui primo lungometraggio risente in maniera legittima dell’eredità di Kie?lowski.
PREMIO DEL PUBBLICO
THE LIVING AND THE DEAD di Kristijan Mili? (Croazia, 2007).
20 Aprile 2008