Eastwood: Iwo Jima? Un’esperienza toccante
Il regista di Lettere da Iwo Jima:
“E’ stata una grande esperienza”
I giovani giapponesi chiamati alle armi, che erano sull’isola, erano molto simili agli americani, non volevano necessariamente essere in guerra. Erano stati mandati lì e avevano detto loro di non pensare di poter tornare a casa. Questa è una cosa che non si potrebbe mai dire perentoriamente a un americano. La maggior parte delle persone che va al fronte pensa: “Sì, può essere pericoloso e potrei venire ucciso, ma potrei anche farcela, invece, e ritornare a casa e alla mia normalità”.
Per poter comprendere meglio i giapponesi ho letto tutto quello che potevo su di loro e su come fosse la loro vita in quella circostanza particolare. Le parti narrative di questa vicenda hanno ripreso vita come se i personaggi non aspettassero altro se non che le loro storie fossero raccontate.
E’ stata una grande esperienza, un’esperienza molto toccante, di camminare su quell’isola, dove tante madri avevano perso i loro figli, in tutti e due gli eserciti.
16 Febbraio 2007