Pesaro, Moretti e realtà
25 giugno – 2 luglio 2012
Quest’anno la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, diretta da Giovanni Spagnoletti, oltre alle tradizionali sezioni internazionali (il Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè; l’omaggio al Manifesto di Oberhausen nel cinquantenario della sua nascita per mano dei registi del nuovo cinema tedesco, tra cui Alexander Kluge e Edgar Reitz; le proiezioni in anteprima italiana del Cinema in Piazza), vuole proporre un ritratto dell’Italia contemporanea sia attraverso una completa retrospettiva dell’opera di Nanni Moretti, sia con un’ampia scelta di documentari che analizzano gli anni più recenti del nostro Paese. Sarà quindi un’edizione dedicata in gran parte al cinema italiano con un focus corposo, e per la prima volta così organico, sul documentario diventato nell’ultimo periodo uno dei terreni di sperimentazione più frequentati dai nostri cineasti.
Il cinema documentario oggi: l’Italia allo specchio
L’idea è di raccontare l’Italia, politica e sociale, attraverso la lente privilegiata del cinema del reale. Saranno presentate le opere che negli ultimi anni meglio hanno contribuito a rispecchiare la vita del nostro Paese con una particolare attenzione all’innovazione stilistica e contenutistica. Pesaro diventerà nei giorni del Festival un’importante occasione d’incontro non solo per il pubblico ma anche per gli stessi cineasti in una sorta di Stati generali del documentario cui contribuiranno anche le principali associazioni di categoria come Doc/it. Come di consuetudine, la Mostra produrrà un audiovisivo con le interviste e i contributi filmici di tutti i cineasti che parteciperanno alla retrospettiva e dedicherà un volume, a cura di Giovanni Spagnoletti, pubblicato con Marsilio.
Nanni Moretti. Il cinema, i film
Il 26° Evento Speciale sul cinema italiano, organizzato con Cinecittà Luce e Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, sarà dedicato all’opera di Nanni Moretti, autore particolarmente significativo del nostro cinema che interverrà al festival in un incontro-intervista con Bruno Torri e Vito Zagarrio in occasione della conclusione del ciclo di proiezioni. Sarà l’occasione per vedere i primi lavori cinematografici – poco conosciuti – girati in Super 8 da Nanni Moretti come i mediometraggi La sconfitta, Paté de bourgeois, Come parli frate? ma anche, naturalmente, il primo lungometraggio – restaurato – Io sono un autarchico. Accanto alla proposta filmica (con copie ristampate o restaurate), la Mostra pubblicherà con Marsilio Nanni Moretti. Il cinema, i film, un volume monografico a cura di Vito Zagarrio con i contributi di critici, storici e saggisti di varie generazioni.
(24 giugno 2012)
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La giuria composta dalla regista Antonietta De Lillo, dall’attrice Francesca Inaudi e dal critico e cronista cinematografico Boris Sollazzo ha decretato
Film vincitore
DJECA / BUON ANNO SARAJEVO di Aida Begi?
Motivazione:
Djeca, di Aida Begic, è un film post-traumatico. Un film che ha il pregio di riuscire a parlare senza traccia di patetismo delle conseguenze devastanti della guerra in Bosnia, e allo stesso tempo di ogni conflitto, di ogni shock bellico. E’ un’opera dalla delicatezza dolce e dolorosa, come l’interpretazione dell’intero cast, sostenuto dalla superba performance della protagonista, che nonostante la giovane età esprime la maturità e l’asciuttezza degne di una grande attrice. Un film modernamente neorealista che mescola con perfetto equilibrio finzione e pochissimi elementi documentari, appena accennati e laceranti. Un film in cui il grande talento della regista accompagna lo spettatore nella prospettiva di uno sguardo femminile pudico e potente, empatico e tagliente ma totalmente privo di auto indulgenza. Uno sguardo dolente ma in fondo carico di speranza. Quello di una donna e di una generazione che non ha alcuna intenzione di arrendersi.
Il film racconta la drammatica storia di due fratelli nella Sarajevo contemporanea, orfani a causa della guerra, e delle loro difficoltà di inserimento in una società che sembra essersi dimenticata delle vittime del conflitto. La sorella maggiore Rahima (interpretata da Marija Piki?) dopo un’adolescenza turbolenta sembra trovare conforto nell’Islam e spera che il suo fratellino Nedim (Ismir Gagula) possa fare lo stesso, ma questi pare più incline a incamminarsi verso un futuro di criminalità.
La regista Aida Begi?, certamente una delle autrici più interessanti del cinema bosniaco, rende esplicita – pur lavorando tra le righe – la difficile situazione della Bosnia contemporanea, fatta di divisioni e confini invisibili; una frammentazione che non ha permesso quella “ricostruzione” che si auspicava alla fine del conflitto. La realtà del paese emerge anche grazie all’intensa interpretazione di Marija Piki?, fatta di sguardi, silenzi, piccoli gesti. Djeca è la storia di persone divise da confini soprattutto mentali, la storia di tre popoli distrutti da una guerra fratricida, nella quale nessuno ha vinto e tutti ne sono usciti pagando un prezzo altissimo. Ora questi popoli non hanno più contatti tra di loro e vivono come vicini che non si conoscono.
Il film di Aida Begi? ha ottenuto anche il
PREMIO “PESARO CINEMA GIOVANE”
La giuria era composta da studenti e neo laureati dell’Università di Urbino “Carlo Bo”.
1 Luglio 2012