Resnais: Incurabili solitudini
Alain Resnais, Non esiste una cura al desiderio di non essere soli
Il senso di solitudine è irreversibile. Non esiste una cura al desiderio di non essere soli. È l’eterna ricerca della felicità: è facile credere che sia a portata di mano e difficile accettare che si tratti di una creazione della fantasia.
Con Cuori, mi sono reso conto che avrei potuto prendere una strada diversa rispetto a Smoking e No Smoking. In entrambi questi film ho dichiarato il mio amore per l’Inghilterra, e spinto l’attenzione ad estremi da fanatismo, accertandomi che tutto il materiale di scena e i costumi fossero quanto più inglesi possibile; registrando, ad esempio, le campane delle chiese ed il verso dei gabbiani nella cittadina dello Yorkshire che funge da scenario.
Questa volta avevamo a che fare con una commedia tipicamente londinese, che poteva però essere ambientata a Parigi. Mi accorsi che l’equivalente parigino della nuova ambientazione londinese era il quartiere di Bercy, in rapida espansione, con la sua luce così particolare, l’Avenue de France e la nuova Bibliothèque Nationale. Inoltre, si tratta di un quartiere che si inserisce a meraviglia in una storia ambientata ai giorni nostri, in cui si parla di agenti immobiliari e dei loro clienti.
Ho chiesto a Jean-Michel Ribes di scrivere i dialoghi francesi. Mi sembrava che fosse vicino ad Ayckbourn, avevo l’impressione che avrebbe potuto capire come lavorava il suo cervello.
1 Dicembre 2006