TFF 2018, Wildlife di Paul Dano
Direttore Emanuela Martini Madrina Lucia Mascino
133 lungometraggi, 23 mediometraggi, 22 corti
36 lungometraggi opere prime e seconde
34 anteprime mondiali
23 anteprime internazionali
59 anteprime italiane
Vince Wildlife di Paul Dano (USA, 2018)
Montana, anni Sessanta. Fine del matrimonio tra
Jerry (Jake Gyllenhaal)) e Jeanette (Carey Mulligan).
Il figlio Joe (Ed Oxenbould) è il testimone adolescente.
Gran Premio Torino Jean-Pierre Léaud
Titubante, aggressivo, invadente, esitante: un andirivieni di emozioni e digressioni che si alternano sulla faccia mobile di ragazzo dell’attore che ha meglio personificato le certezze, le delusioni, l’irruenza della Nouvelle vague: capelli sempre disordinati, mani in moto perpetuo, Jean-Pierre Léaud. Non solo Antoine Doinel dai 14 anni di I quattrocento colpi ai 34 di L’amore fugge, non solo l’alter ego di François Truffaut, non solo l’attore che s’innamora di Pamela dentro e fuori scena in Effetto notte, ma anche l’eterno ribelle del Godard di Il maschio e la femmina, La cinese, Weekend, La gaia scienza, Detective, l’interprete dei film di Rivette, Skolimowski, Rocha. […] Ancora oggi, Jean-Pierre Léaud è molto di più di un simbolo. È un grande attore, un volto, occhi, gesti capaci di dar corpo sullo schermo, da un letto, alla lenta fine di un uomo e di un regno: la sua interpretazione del Re Sole morente in La mort de Louis XIV è magnifica. (Emanuela Martini)
Film di apertura The Front Runner (USA, 2018) di Jason Reitman, con Hugh Jackman, Vera Farmiga, il premio Oscar® J.K. Simmons, Alfred Molina [Festa Mobile].
Gary Hart, candidato del Partito Democratico alle presidenziali Usa, costretto nel 1987 a ritirarsi dalla corsa elettorale a causa di uno scandalo sessuale. Nel 1988 fu eletto George Bush. [uscita italiana, 21 febbraio, 2019]
Film di chiusura Santiago, Italia (Italia, 2018) di Nanni Moretti [Festa Mobile]
Documentario in prima mondiale.
I mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende. In particolare, il ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. [uscita italiana, 6 dicembre, 2018].
TORINO 36
La più importante sezione competitiva del festival, riservata a opere prime, seconde o terze, propone 15 film realizzati nel 2017, inediti in Italia. I paesi rappresentati sono: Argentina, Belgio, Cina, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Hong Kong, Israele, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Stati Uniti e Venezuela. Come sempre incentrata sul cinema “giovane”, la selezione dei film in concorso si rivolge alla ricerca e alla scoperta di talenti innovativi, che esprimono le migliori tendenze del cinema indipendente.
La Giuria
Jia Zhang-ke (Presidente, Cina)
Marta Donzelli (Italia
Miguel Gomes (Portogallo)
Col Needham (UK)
Andreas Prochaska (Austria)
I Premi in rosso
53 Wojni / 53 Wars di Ewa Bukowska (Polonia, 2018)
All These Small Moments di Melissa B. Miller (USA, 2018)
Angelo di Markus Schleinzer (Austria/Lussemburgo, 2018)
Atlas di David Nawrath (Germania, 2018) Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Migliore attore ex-aequo Rainer Bock
La disparition des lucioles di Sébastien Pilote (Canada)
Marche ou crève di Margaux Bonhomme (Francia, 2018)
Nervous Translation di Shireen Seno (Filippine, 2017)
Nos batailles di Guillaume Senez (Belgio/Francia, 2018) Premio del Pubblico ex-aequo
Oiktos / Pity di Babis Makridis (Grecia, 2018)
Ride di Valerio Mastandrea (Italia, 2018)
Rossz versek / Bad Poems di Gábor Reisz (Ungheria, 2018) Menzione speciale della giuria
Den skyldige / The Guilty di Gustav Möller (Danimarca, 2018) Migliore attore ex-aequo Jakob Cedergren, Migliore Sceneggiatura, Premio del Pubblico ex-aequo
Temporada di André Novais Oliveira (Brasile, 2018) Migliore attrice Grace Passô
Vargur / Vultures di Börkur Sigbórsson (Islanda, 2018)
Wildlife di Paul Dano (USA, 2018) Miglior film
FESTA MOBILE
Oltre ai due di Apertura e Chiusura, altri film tratteggiano, attraverso vicende personali o collettive, lo spirito e la storia di paesi ed epoche.
Ritratti e affreschi Ash Is Purest White di Jia Zhangke (Cina), sul cambiamento della Cina dal 2001 a oggi. First Night Nerves di Stanley Kwan (Hong Kong), mélo su una troupe teatrale che sta mettendo in scena una nuova commedia. Colette di Wash Westmoreland (UK), con Keira Knightley nei panni di una delle figure femminili più rivoluzionarie del Novecento. Dovlatov di Aleksey German (Russia), sulla Leningrado degli anni ’70. The White Crow di Ralph Fiennes (UK), sulla Russia negli anni della guerra fredda e con l’affermazione di Rudolf Nureyev. Blaze di Ethan Hawke (USA), sulla storia di Blaze Foley, il musicista country ucciso a 39 anni. Can You Ever Forgive Me? di Marielle Heller (USA), la New York degli anni ’90, dove Lee Israel (Melissa McCarthy), l’autrice di celebri biografie, disoccupata, si dedicò alle truffe letterarie. Storie italiane Bulli e pupe di Steve Della Casa e Chiara Ronchini, sugli anni ’50 dalle immagini di archivio e dalle voci di registi, politici, scrittori e giornalisti. Poi fino agli anni 80, Sex Story di Cristina Comencini e Roberto Moroni, l’immagine della sessualità e della donna filtrata dalla televisione pubblica. Il gusto della libertà – Cinema e ‘68 di Giovanna Ventura, il ‘68 nei festival di Cannes e di Venezia, nelle grandi città universitarie e rievocato da Bellocchio e Assayas. Senzachiederepermesso, di Perotti e Pierfranco Milanese, gli anni ‘70, nelle immagini girate in super8 alla Fiat Mirafiori. Ragazzi di stadio, quarant’anni dopo, di Daniele Segre sugli ultras juventini. I nomi del signor Sulcic di Elisabetta Sgarbi, tracce, parentele e affinità tra Trieste e la Slovenia. The Man Who Stole Banksy, di Marco Proserpio sul famoso furto di uno dei murales che il misterioso Banksy aveva dipinto sulle facciate palestinesi. Drive Me Home di Simone Catania, due vecchi amici on the road su un camion lungo le autostrade d’Europa. Il mangiatore di pietre di Nicola Bellucci, sui passeur e i trafficanti di un paesino di confine delle valli piemontesi. Educazioni sentimentali Pretenders di James Franco, due amici di college innamorati della stessa ragazza. L’amour debout di Michael Dacheux, bisticci, inseguimenti e dubbi di due giovani francesi che si sono appena lasciati. Juliet, Naked di Jesse Peretz, la musica come traccia sonora ed esistenziale. Ovunque proteggimi di Bonifacio Angius, il maturo cantante di feste di piazza e la giovane madre piena di problemi. Madeline’s Madeline, di Jospehine Decker, una problematica adolescente americana, grazie al teatro, riesce a dominare i suoi conflitti. Amici/nemici Papi Chulo commedia americana dell’irlandese John Butler su un giovane weatherman gay e il cinquantenne operaio cubano che gli ridipinge il terrazzo. Ulysse et Mona di Sébastien Betbeder, un burbero artista che vive in una villa isolata e la studentessa di belle arti che vuole diventare sua assistente. Happy New Year, Colin Burstead di Ben Wheatley, corrosivo affresco umano. Due classici restaurati Trevico-Torino, di Ettore Scola, 1973, le giornate di un emigrante giunto da Avellino alla Fiat a Torino. Processo a Caterina Ross di Gabriella Rosaleva, 1982, sulla giovane contadina svizzera accusata di stregoneria nel 1697. Lunga vita a Ermanno Olmi! Una giornata dedicata all’autore scomparso il 7 maggio scorso. Un racconto della sua fisionomia complessa e completa di autore. Cortometraggi industriali: Dialogo tra un venditore di almanacchi e un passeggiere e Manon finestra 2. Episodio per la serie Rai I giorni della nostra storia: Nascita di una formazione partigiana. Il documentario ironico Il denaro (1999), il mediometraggio La cotta (Rai, 1967), sull’educazione sentimentale di un liceale milanese. Il mestiere delle armi (200), denuncia di tutte le guerre.
UNFORGETTABLES
Pupi Avati Guest Director
Cinque film tra cinema e musica
The Glenn Miller Story | La storia di Glenn Miller di Anthony Mann, 1953
The Benny Goodman Story | Il re del jazz di Valentine Davies, 1956
Bird di Clint Eastwood, 1988
Thirty Two Short Films About Glenn Gould |Trentadue piccoli film su Glenn Gould di François Girard, 1993
Bix – Un’ipotsi leggendaria di Pupi Avati (scelto da Emanuela Martini), 1991
1 Dicembre 2018