Liceo classico
Corrado Augias è colto, saggio. Ne usiamo l’icona in funzione della brevità.
Su Repubblica online del 13 dicembre 2017 abbiamo letto:
“Se il web dilaga gli umanisti servono ancora?”
Il liceo classico è ancora la scuola top? Quanto contano oggi gli studi umanistici e quali altre conoscenze possono essere più utili ad esseri umani in formazione? Domande e dubbi che si pone Claudio Giunta in “E se non fosse la buona battaglia?” (il Mulino). L’autore, docente di Letteratura italiana all’università di Trento, passa in rassegna diversi tipi di istituti superiori e osserva: “Una conoscenza reale critica di un numero limitato di argomenti vale più della conoscenza superficiale del tutto”. Conclude Augias: “Gli studi umanistici erano e restano importantissimi. Ma il mondo di oggi chiede di rinunciare a questo in cambio di altre specializzazioni più pratiche e applicabili alla vita”.
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Immaginiamo che uno studente del classico possa domandare, intanto, in quale senso si contrappongano “conoscenza reale” e “conoscenza superficiale“. La domanda sarebbe valida anche sul web, ne siamo convinti.
F.P.
16 Dicembre 2017